In questo articolo parleremo della moda sostenibile. Ma che cosa si intende con questo termine? La moda sostenibile è un movimento e un processo di promozione del cambiamento del sistema della moda verso una maggiore responsabilità nei confronti dell’ambiente e giustizia sociale.
Storia: quando è nata la moda sostenibile? In che contesto?
Un primo concetto di moda sostenibile nacque negli anni Ottanta, grazie al movimento punk e a quello hippie, quest’ultimo caratterizzato da uno stile di vita ecologico. La rivoluzione industriale, infatti, aveva permesso una produzione più veloce, ma con salari bassi per i lavoratori e pessime condizioni di lavoro all’interno delle fabbriche. La moda sostenibile mira, quindi, a ridurre l’impatto ambientale seguendo alcuni obiettivi dettati dall’Agenda 2030.
Obiettivi
I suoi obiettivi sono dettati da diversi punti:
– Obiettivo 1 “povertà zero”: deve garantire salari e condizioni di lavoro adeguati per i suoi lavoratori.
– Obiettivo 2 “salute e benessere”: ha come scopo garantire la salute e il benessere per i suoi lavoratori, senza inquinare l’acqua, il suolo e l’aria circostante.
– Obiettivo 3 “uguaglianza di genere”: deve garantire la parità di genere, senza creare favoritismi.
– Obiettivo 4 “acqua pulita e igiene”: deve diminuire l’utilizzo dell’acqua, poiché è una ricchezza.
inestimabile e deve essere utilizzata con saggezza e parsimonia.
– Obiettivo 5 “energia accessibile e pulita”: deve diminuire lo spreco di energia, favorire un’energia di tipo rinnovabile e migliorare le infrastrutture e tecnologie.
– Obiettivo 6 “agire per il clima”: ha lo scopo di ridurre le emissioni di carbonio nell’aria, le quali sono una delle maggiori cause del cambiamento climatico.
– Obiettivo 7 “la vita sulla terra”: deve porre fine alla deforestazione e allo sfruttamento del terreno, fattori che causano una crescente perdita della biodiversità.
Materiali utilizzati
I principali materiali utilizzati nella moda sostenibile sono:
– La canapa, che è un’ottima alternativa al cotone, infatti richiede molta meno acqua nel processo di produzione. È famosa per il suo tessuto leggere e morbido.
– Il cotone makò egiziano è uno dei materiali più utilizzati ed è conosciuto per la sua qualità e durata, inoltre la produzione di esso sostiene l’economia locale.
– Il tessuto tencel è realizzato con fibre di eucalipto senza l’uso di alcun tipo di fertilizzante e pesticida ed è quindi considerato uno dei materiali più naturali e sostenibili per l’ambiente,
– La pelle vegetale è un tessuto molto più ecologico e confortevole rispetto alla pelle animale ed è anche resistente a macchie di sporco.
La durata di questi materiali dà la possibilità di essere sfruttati e utilizzati a lungo, grazie alla qualità di cui
godono le materie prime.
Lo sviluppo della moda sostenibile in Italia
L’impegno per la moda sostenibile ha fissato solide fondamenta in Italia, posizionando il paese al secondo posto come leader mondiale nel settore, infatti, ci sono circa 100.000 aziende in Italia dedite alla slow fashion e molte di queste strutture contribuiscono a promuovere un’identità “made in Italy” sempre più ecologica. Le industrie traggono molti benefici, come, per esempio, la riduzione del consumo di energia all’ottimizzazione dei processi produttivi e il miglioramento della logistica. Gli investimenti nelle tecnologie sostenibili portano significativi risparmi per le aziende.
Ma perché così tanti italiani scelgono la moda sostenibile? La riposta è che questo tipo di moda risulta una priorità rilevante per la maggior parte degli italiani. Secondo alcuni dati:
- l’83% degli abitanti cerca di sfruttare al massimo i capi di abbigliamento già in possesso riducendo
così il bisogno di acquisto di nuovi; - il 66% desidera ridurre la quantità di acquisti di moda;
- il 51% opta per l’usato o il vintage.
Ma come si definisce la sostenibilità di un vestito? Ecco, di seguito, alcuni punti chiave:
– processi di riduzione conformi agli standard ambientali;
– garanzia di condizioni decenti per i lavoratori coinvolti nella produzione;
– resistenza e durata del capo;
– applicazione dei principi dell’economia circolare.
Differenza tra moda sostenibile e tradizionale
La moda sostenibile, chiamata anche slow fashion, ha come obiettivi principali la salvaguardia del pianeta e il miglioramento delle condizioni lavorative, inoltre, la qualità e la durata dei suoi prodotti sono una delle caratteristiche più importanti di essa. Questo movimento spinge, infatti, gli acquirenti verso acquisti eco-compatibili, e si impegna ad essere sempre più trasparente all’interno dell’azienda, mostrando i processi in cui vengono realizzati i vestiti.
La fast fashion, al contrario, non presta alcuna attenzione alla qualità delle materie prime e alle tecniche di produzione, rendendo l’industria una delle più inquinanti al mondo. I suoi prezzi sono ridotti e accessibili a un vasto pubblico, ma la qualità dei prodotti lascia a desiderare, e inoltre, sfrutta la manodopera infantile in contesti non idonei per i minori.
Conclusione
Con questo articolo abbiamo voluto elencare e spiegare diversi aspetti della moda sostenibile, per far sì che dopo la lettura di questo testo, le persone acquistino maggiore consapevolezza nel comprare ed utilizzare capi d’abbigliamento sostenibili ed ecologici, prodotti rispettando l’ambiente.
Per migliorare questo mondo dobbiamo iniziare dal quotidiano…
“L’obiettivo è chiaro: compiere progressi significativi entro il 2030 e stabilire un nuovo standard per ciò che significa essere un’industria sostenibile, responsabile ed innovativa”.
(Linda Xhaferi-Salihu, leader dell’impegno delle Nazioni Unite per il settore dei cambiamenti climatici)