Inquinamento acustico: il rumore urbano e le conseguenze sulla natura

Secondaria di I grado – classe 3^B Istituto Santa Gemma

Il costante rumore provocato dal movimento di macchine, camion e mezzi pubblici, il vociare di centinaia di persone, il rumore di cantieri edilizi e tanto altro ancora sono i rumori che affliggono le nostre città. Seppur i cittadini tollerino questi rumori a fatica, sembra che la natura non sia capace di addarsi quanto noi.
L’Inquinamento acustico è solo questo? Che ripercussioni ha sull’ambiente? Potremmo mai sconfiggerlo o almeno evitarlo? Questo articolo proverà a rispondere a queste domande.

Che cos’è nello specifico l’inquinamento acustico?

Secondo la definizione, l’inquinamento acustico è dovuto alle modifiche delle condizioni ambientali da parte del rumore prodotto da cause naturali o non, come ad esempio i mezzi di trasporto, le lavorazioni industriali e artigianali, gli impianti di servizi, l’abuso di mezzi di amplificazione sonora e altri ancora.

Fin dalle origini l’uomo è accompagnato da fenomeni sonori, la maggior parte di questi sono prodotti da eventi naturali
(climatici, ambientali, prodotti dagli animali); potremmo dire che il primo rumore prodotto dall’uomo fu quando iniziò a scalfire le pietre, dando così origine al cosiddetto inquinamento acustico.

Con il passare dei secoli e con la nascita dei primi addensamenti abitativi il fenomeno è diventato sempre più quotidiano a prova della enorme crescita evolutiva che l’umanità stava attraversando. Fin da questi tempi divenne chiaro che in qualche modo il fenomeno dell’inquinamento acustico sarebbe dovuto essere limitato in qualche modo.

Già in epoca romana furono emanate delle specifiche norme che, ad esempio, sancivano il divieto di circolazione dei carri, in determinate ore della giornata, all’interno dei quartieri dove risiedevano i cittadini più illustri di Roma. L’apice del degrado e dell’inquinamento acustico lo si può datare all’incirca nel XVIII
secolo, con l’arrivo dei primi veri e propri insediamenti industriali. Venivano utilizzate potenti macchine e gli operai che lavoravano in queste industrie non erano dotati di alcune protezione per il loro udito.

Solo verso gli anni 50’ del Novecento in Italia si incominciò a istituire e a rispettare norme igienico-sanitarie, riguardanti
anche la questione del rumore. Solamente agli inizi degli anni ’90 vennero emanate norme che indicano specifici vincoli e limiti ai livelli di esposizione al rumore negli ambienti di vita e in quelli di lavoro.

Da che cosa viene creato oggi il rumore?

Oggi le principali fonti di rumore sono:

  • Traffico stradale (auto, moto, camion, sirene): è causato dai mezzi di trasporto cittadini e rappresenta la principale fonte di disagio acustico per gli abitanti della città. I clacson, il rumore degli pneumatici a contatto con l’asfalto, le rotaie del tram, il rombo dei motori sono gli esempi più eclatanti.
  • Trasporti pubblici: treni, metropolitane, aerei.
  • Attività industriali: macchinari, impianti, fabbriche.
  • Cantieri edili: lavori di costruzione, martelli pneumatici, gru.
  • Attività ricreative: concerti, discoteche, locali notturni, eventi sportivi.
  • Rumori domestici: elettrodomestici, TV ad alto volume, musica.
  • Fenomeni naturali.

Le conseguenze sulla natura: fauna selvatica

L’inquinamento acustico ha un impatto profondo sulla fauna selvatica, interrompendo comportamenti naturali ed ecosistemi. La gran parte degli animali usa il suono per attività critiche come la comunicazione, la navigazione, l’accoppiamento e per evitare i predatori. Il rumore eccessivo derivante da attività umane come la navigazione, l’edilizia e le operazioni industriali può interferire con questi segnali uditivi. Gli uccelli, ad esempio, che fanno affidamento sul canto per i richiami di accoppiamento
rischiano che quest’ultimo venga soffocato negli ambienti rumorosi, portando alla riduzione del successo dell’accoppiamento e, quindi, a un possibile declino delle popolazioni.

La vita marina è ugualmente colpita, infatti, specie come balene e delfini dipendono dall’ecolocalizzazione per navigare e trovare cibo e quindi, a causa dell’inquinamento acustico proveniente da fonti sottomarine come le navi, può interrompere questi segnali, causando disorientamento e danni.

Questa interferenza non colpisce solo i singoli animali, ma può anche portare a squilibri ecologici più ampi, minacciando la biodiversità e la salute degli ecosistemi.

Le conseguenze sulla natura: vita vegetale

Sebbene i vegetali siano privi di sensibilità uditiva, almeno per come la intendiamo noi (apparato uditivo), l’inquinamento acustico esercita indirettamente uno stress significativo sulla vegetazione.
Ricerche scientifiche dimostrano, infatti, che livelli elevati di decibel in ambienti rumorosi possono portare a una riduzione della densità delle piante e della biodiversità. Questo comporta l’interruzione delle interazioni ecologiche essenziali ,ovvero tra impollinatori e dispersori di semi, fondamentali per il successo riproduttivo e la diffusione di molte specie vegetali, che vengono scoraggiati o compromessi nella loro efficienza dalla cacofonia del rumore generato dall’uomo. Questo effetto, come quello sopracitato, porta allo stesso risultato, in quanto non colpisce il singolo organismo, ma tutto l’ecosistema.

Come si può ridurre?

La chiave principale è quella di ridurre ,in generale, qualsiasi rumore. In alcuni casi, però, come per esempio per gli operai nei cantieri, è necessario provvedere all’utilizzo di specifici dispositivi di protezione individuale (DPI).

Per quanto riguarda il rumore urbano gli ingegneri acustici sono chiamati a progettare le barriere antirumore, il cui obiettivo è quello di confinare i dB prodotti dalle vetture ed evitarne la propagazione negli ambienti esterni all’infrastruttura viaria. Ma esistono anche soluzioni più innovative, anche se ancora in fase di sviluppo; come ad esempio le pavimentazioni che assorbono il rumore. Locali e attività commerciali sono chiamati a rispettare determinate soglie di rumore per legge.
Vuol dire che non si possono avere, ad esempio, volumi di musica troppo elevati. Questo, in maniera diretta, rappresenta un metodo di contenimento del livello di rumore.

Conclusione

L’inquinamento acustico rappresenta una sfida significativa per la nostra società. È essenziale che continuiamo a sviluppare e implementare soluzioni innovative per ridurre il rumore e proteggere il nostro ambiente. Solo attraverso una combinazione di regolamentazioni rigorose, tecnologie avanzate e una maggiore consapevolezza pubblica possiamo sperare di mitigare gli effetti dannosi dell’inquinamento acustico e creare un futuro più silenzioso e sostenibile per tutti.