La fast fashion è il modello di produzione e consumo rapido .Si basa sui capi di abbigliamento a basso costo, progettati per essere indossati per un breve periodo ed essere sostituiti con capi nuovi.
Questo ciclo veloce di produzione e consumo porta ad un impatto molto significativo sull’ambiente.
Molte aziende sono note per offrire capi di abbigliamento a prezzi accessibili con collezioni frequentemente aggiornate per
seguire le tendenze di moda emergenti.
Perchè i capi costano così poco?
Per mantenere i costi bassi e garantire una produzione veloce, spesso viene utilizzata una manifattura e materiali di qualità inferiore che portano ad un minor tempo di vita dei capi. In più, gran parte della produzione è localizzata in paesi dove i salari sono molto bassi , il che consente di contenere i costi di produzione.
Impatto ambientale
La fast fashion richiede enormi quantità di acqua, specialmente nella coltivazione di cotone e nei processi di tintura. Questo contribuisce al 20% dell’inquinamento delle acque globali.
La fast fashion genera una notevole quantità di rifiuti tessili, con l’85% dei tessili prodotti che finiscono in discarica o inceneriti.
La produzione tessile richiede grandi quantità di risorse naturali, come acqua e terreni, per coltivare fibre come il cotone. Questo ha un impatto diretto sull’uso del suolo e sulla sua quantità, poiché le sostanze chimiche utilizzate possono contaminare il terreno.
Per ridurre l’impatto ambientale, è fondamentale adottare pratiche sostenibili come il riciclo dei tessuti e l’uso dei materiali biodegradabili. Le emissioni derivanti dai trasporti e dalla produzione contribuiscono all’inquinamento dell’aria,
aggravando problemi respiratori. I capi di abbigliamento non utilizzati spesso finiscono negli inceneritori, aumentando l’inquinamento atmosferico. I tessuti sintetici come il poliestere rilasciano microplastiche durante il lavaggio, che finiscono nell’aria e nell’acqua, contribuendo all’inquinamento
ambientale. La fast fashion, contribuisce al 10% delle emissioni globali di gas serra, superando quelle dei trasporti internazionali.
Impatto sociale ed economico: condizioni di lavoro nelle fabbriche, effetti sulle economie locali e sulle piccole imprese, influenza della fast Fashion sulle abitudini di consumo
Nelle fabbriche, la fast Fashion porta a condizioni di lavoro precarie e a bassi salari dopo lunghe ore lavorative. Si basa sulla produzione su larga scala soprattutto in paesi dove la manodopera ha un basso costo portando allo sfruttamento e alla mancanza di diritti dei lavoratori. Danneggia le economie locali, riducendo la domanda per i prodotti artigianali e tradizionali e mettendo fuori mercato i produttori locali.
Questo puó portare alla chiusura di piccole imprese e alla perdita di posti di lavoro, alimentando questo ciclo di vita breve degli abiti che spinge i consumatori ad acquistare frequentemente e in modo impulsivo. Infatti la Fast Fashion porta, grazie alla produzione di massa tramite materiali economici, gli utilizzatori ad un frequente acquisto di nuove collezioni sfruttando strategie di marketing aggressive e
alimentando il consumismo.
Soluzioni e alternative sostenibili: perchè bisogna sapere come si realizza il capo d’abbigliamento?
Bisogna avere consapevolezza e sensibilizzare lo shopping compulsivo perchè è nostro dovere saper il procedimento di produzione di un capo di abbigliamento che poi andremo a utilizzare per un lasso di tempo determinato. Il fenomeno dello sfruttamento del lavoro minorile nell’industria tessile asiatica
rappresenta una grave violazione dei diritti umani, coinvolgendo milioni di bambini costretti a lavorare in condizioni pericolose e sottopagati.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) sostiene che nell’Asia meridionale ci sono circa 17 milioni di bambini lavoratori, con l’India (5,8 milioni), il Bangladesh (5 milioni) e il Pakistan (3,4 milioni) tra i paesi più colpiti. Molti di questi minori sono impiegati nella produzione tessile, spesso esposti a sostanze tossiche senza adeguate protezioni. Numerosi marchi
internazionali sono stati associati a casi di sfruttamento minorile nelle loro catene di fornitura.
Per aver miglior consapevolezza sui nostri acquisti si può sensibilizzare nelle scuole ,sui posti di lavoro e organizzare eventi sulla moda etica. La moda etica è un approccio sostenibile alla produzione e al consumo di abbigliamento che tiene conto degli impatti sociali, ambientali ed economici dell’industria della moda. Si concentra su pratiche più giuste per i lavoratori, materiali eco-friendly e una produzione
responsabile.
Che cos’è l’economia circolare e come risolve le problematiche relative alla fast fashion
Economia circolare è un modello economico che punta a ridurre gli sprechi, ottimizzare l’uso delle risorse e prolungare il ciclo di vita dei prodotti attraverso il riuso, il riciclo e la riparazione. Un vero e proprio ciclo che non si interrompe ma si da altre vite al capo. A differenza del modello lineare tradizionale (“produci, usa, getta”), l’economia circolare mira a creare un sistema più sostenibile e meno impattante per l’ambiente.
Queste sono le app che consentono all’economia circolare di metetrsi in moto:
– Vestiaire Collective (Moda Second-Hand di Lusso) → Acquisto e vendita di capi di lusso usati,
promuovendo il riuso nel settore fashion.
– Vinted (Second-Hand per tutti) → App per comprare e vendere vestiti, scarpe e accessori usati.
Perchè un capo dovrebbe essere realizzato con materiali sostenibili?
I materiali sostenibili sono fondamentali per ridurre l’impatto ambientale dell’industria e promuovere un’economia più responsabile. Si tratta di materiali che vengono prodotti con un basso consumo di risorse, sono biodegradabili, riciclabili o ottenuti da fonti rinnovabili. Nel settore tessile, ad esempio, il
cotone biologico riduce l’uso di pesticidi e acqua rispetto al cotone convenzionale, mentre fibre innovative come il Tencel o il Bamboo offrono alternative biodegradabili e a basso impatto.
Nel design e nell’edilizia, materiali come il legno certificato FSC, il vetro riciclato e le bioplastiche riducono l’uso di risorse fossili e l’inquinamento. L’adozione di questi materiali, unita al riciclo e alla riduzione degli sprechi, è essenziale per costruire un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.