Ogni anno, in Europa, il consumo di abbigliamento genera una quantità significativa di rifiuti tessili, ponendo sfide ambientali rilevanti. Comprendere l’entità di questi rifiuti, le attuali pratiche di riciclo e l’impatto ambientale è fondamentale per affrontare il problema.
Quantità di rifiuti tessili prodotti e riciclati in Europa
Nel 2020, l’Unione Europea ha prodotto circa 6,95 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, equivalenti a circa 16 kg per persona. Di questi, solo 4,4 kg per persona sono stati raccolti separatamente per il riutilizzo e il riciclaggio, mentre i restanti 11,6 kg sono finiti nei rifiuti domestici misti. In Italia, la situazione è simile: ogni anno vengono immessi sul mercato 23 kg di prodotti tessili per abitante, ma la raccolta differenziata si ferma a soli 2,7 kg pro capite.
Processi di riciclo e impatto ambientale dei rifiuti tessili
Attualmente, solo una piccola percentuale dei rifiuti tessili raccolti viene effettivamente riciclata o riutilizzata. Gran parte dei tessuti usati viene esportata in paesi extraeuropei, dove spesso finisce in discariche o inceneritori, contribuendo all’inquinamento ambientale. Inoltre, la produzione di nuovi capi di abbigliamento richiede ingenti quantità di risorse naturali, come acqua ed energia, e genera emissioni significative di CO₂. Pertanto, migliorare la raccolta differenziata e aumentare la capacità di riciclo dei tessuti sono passi cruciali per ridurre l’impatto ambientale del settore moda
Metodi di riciclo dei rifiuti tessili: meccanico e chimico
Il riciclo dei rifiuti tessili può avvenire principalmente attraverso due metodi: il riciclo meccanico e quello chimico. Il riciclo meccanico è una tecnologia consolidata che prevede la scomposizione fisica dei tessuti in fibre più corte, utilizzabili per la produzione di nuovi filati o materiali tessili. Tuttavia, questo processo può degradare la qualità delle fibre, rendendo spesso necessario l’impiego di materiali vergini per mantenere le caratteristiche desiderate nei prodotti finali.
Il riciclo chimico, invece, rappresenta un’alternativa per trattare rifiuti tessili composti da materiali misti, come le miscele di poliestere e cotone. Attraverso processi chimici, le fibre vengono scomposte nei loro componenti base, permettendo la separazione e il recupero delle diverse materie prime. Questo metodo consente di ottenere materiali riciclati di alta qualità, ma è ancora in fase di sviluppo e presenta sfide legate ai costi e all’impatto ambientale dei processi chimici impiegati